mercoledì 1 giugno 2011

E insomma, mi sono cancellata da Facebook.
Tanti sono stati i motivi che mi hanno spinta a fare ciò.
Primo fra tutti: odio le dipendenze.
Secondo fra tutti: non mi andava di correre il rischio che un'amicizia fosse tale solo grazie all'esistenza di facebook.
Terzo: si stava profilando all'orizzonte un incontro tra compagni delle elementari.
Che per carità, mi fa pure piacere.
Eravamo un bel gruppo, ho dei ricordi meravigliosi.
Però.
Inevitabilmente saremmo arrivati alla domanda: e cosa fai nella vita?
Quello è laureato e fa il dottore.
Quella è laureata e fa l'avvocato.
Quell'altro è laureato e fa lo statistico (come si chiama il lavoro di quelli laureati in statistica?)
E io?
Non sono laureata e faccio la precaria al ministero.
C'è questo senso di inferiorità che mi accompagna da tutta la vita.
Come fare a liberarsene?
Come fare ad essere felici di ciò che si ha e che si è?
Ufffffffffffffffffffff.

1 commento:

  1. Nel tuo post mi son rivisto sotto certi aspetti , peró credo che uno debba essere felice di essere ció che é , non per forza di cose chi é laureato o chi é diventato statista é una persona felice.
    Ti considerei una semplice precaria , peró devi essere fiere di quel che ghai fatto con le tue sole forze.
    Poi ricorda ... dottore puó diventare chiunque , signori no.

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