mercoledì 27 luglio 2011

E insomma.
Le ferie sono finite.
Soddisfatta? Abbastanza.
Ho cambiato ufficio, e ora va molto meglio.
Sono irrequieta.
Vorrei fare, andare, girare, vedere.
E invece sto sempre qui, fastidiosamente incastrata qui.
Circondata da persone (poche) che non la vedono come me.
Pessimismo e fastidio.

mercoledì 15 giugno 2011

E dopo 10 anni mi tocca dirlo.
Bravi italiani, bravi.

mercoledì 1 giugno 2011

E insomma, mi sono cancellata da Facebook.
Tanti sono stati i motivi che mi hanno spinta a fare ciò.
Primo fra tutti: odio le dipendenze.
Secondo fra tutti: non mi andava di correre il rischio che un'amicizia fosse tale solo grazie all'esistenza di facebook.
Terzo: si stava profilando all'orizzonte un incontro tra compagni delle elementari.
Che per carità, mi fa pure piacere.
Eravamo un bel gruppo, ho dei ricordi meravigliosi.
Però.
Inevitabilmente saremmo arrivati alla domanda: e cosa fai nella vita?
Quello è laureato e fa il dottore.
Quella è laureata e fa l'avvocato.
Quell'altro è laureato e fa lo statistico (come si chiama il lavoro di quelli laureati in statistica?)
E io?
Non sono laureata e faccio la precaria al ministero.
C'è questo senso di inferiorità che mi accompagna da tutta la vita.
Come fare a liberarsene?
Come fare ad essere felici di ciò che si ha e che si è?
Ufffffffffffffffffffff.

mercoledì 25 maggio 2011

Stanno chiudendo anche i voli dalla Germania.
Ho appena fatto in tempo a tornare da Berlino!
Paura.

martedì 17 maggio 2011

Fuoco

Se si cerca su wikipedia fuoco è una di quelle voci "disambigue".
E ci sono ben 14 definizioni. 14.
Non sono mai stata affascinata dal fuoco, anzi. Ne ho sempre avuto paura.
Ma una cosa che ho sempre odiato sono i fuochi d'artificio.
Da piccola costringevo i miei a fuggire a gambe levate tra urla e strepiti.
Ora evito di trovarmi in luoghi dove usano questo modo di festeggiare.
Se proprio ci capito in mezzo la scena sarà questa: la folla guarderà trasognata colori ed esplosioni ed io sarò l'unica a guardare la folla.
A studiarne le espressioni.
Con le orecchie tappate, ovviamente.
Sarà che questo tipo di rumori infastidiscono il mio trevolteperforato timpano.
Ma anche visivamente non mi aggradano granché.
Sono caruccetti ma fastidiosi, ecco.
Sono proprio un bastian contrario a volte.


martedì 10 maggio 2011

Dolore

Dolore.
E mai poteva capitare una parola più adatta questa volta.
Nella vita i dolori sono tanti, grandi e meno grandi.
Ce n'è uno però che finora si è ripetuto costantemente nella mia vita.
( e lo so che mi ripeto)
Quello di perdere le amicizie.
Sicuramente è colpa mia.
Pigrizia, orgoglio, disinteresse (questo da entrambe le parti), idiozia, asocialità.
Insomma.
Gira che ti rigira mi ritrovo sempre da sola.
Delusioni, delusioni e delusioni.
Anche da chi consideri praticamente una sorella.
Menomale che in tutto questo buio c'è lei che è la mia luce.
E lo sento, nel profondo del mio cuore, che sarà diverso.
Lo spero, diciamo.
E lei, che per metà ha il mio stesso sangue nelle vene.
Noi non ci lasceremo mai, qualunque cosa succeda.
Qualche certezza è necessaria in questa vita a volte dolorosa.

sabato 30 aprile 2011

Nuntio vobis gaudium magnum.
Da martedì riprenderà il Jemellaggio.
Grande successo ebbe nella passata edizione. (qui)
Dunque si replica.
Stesse protagoniste.
Io e lei.
Il martedì, a cadenza settimanale.
La parola, oggetto del post, verrà scelta aprendo una pagina a caso di un libro a caso.
Accorrete numerosi!

giovedì 28 aprile 2011

Ieri ho comprato una nuova tivvù.
Ho letto un libro che avrei potuto scrivere io.
Ma non l'ho scritto e credo che ormai non potrò più scriverlo.
Mi ficco in situazioni da cui non so usciree che mi ricordano ancora di più che falilmento sia la mia vita.
Un fallimento da cui per il momento non riesco ad uscire.
Ho visto in questi giorni tante immagini della guerra e della liberazione.
E solo una cosa mi viene in mente: ODIO.
Io odio quello che è stato fatto al nostro paese.
Odio le persone sorridenti che applaudono all'arrivo degli alleati, mentre fino al giorno prima applaudivano sorridenti al pelato sul balcone.
Odio che tutti pensino che a liberarci siano stati gli alleati, quando non è così.
Odio chi ancora oggi riesce a difendere quei maiali che ci hanno trascinato alla distruzione.
Poi mi guardo intorno e mi cadono le braccia: a nulla è servito.

lunedì 18 aprile 2011

LA DOMENICA DELLE SALME 

Tentò la fuga in tram 
verso le sei del mattino 
dalla bottiglia di orzata 
dove galleggia Milano 
non fu difficile seguirlo 

il poeta della Baggina 
la sua anima accesa 
mandava luce di lampadina 
gli incendiarono il letto 
sulla strada di Trento 

riuscì a salvarsi dalla sua barba 
un pettirosso da combattimento 

I Polacchi non morirono subito 
e inginocchiati agli ultimi semafori 
rifacevano il trucco alle troie di regime 
lanciate verso il mare 

i trafficanti di saponette 
mettevano pancia verso est 
chi si convertiva nel novanta 
ne era dispensato nel novantuno 

la scimmia del quarto Reich 
ballava la polka sopra il muro 
e mentre si arrampicava 
le abbiamo visto tutto il culo 

la piramide di Cheope 
volle essere ricostruita in quel giorno di festa 
masso per masso 
schiavo per schiavo 
comunista per comunista 

La domenica delle salme 
non si udirono fucilate 
il gas esilarante 
presidiava le strade 
la domenica delle salme 
si portò via tutti i pensieri 
e le regine del ''tua culpa'' 
affollarono i parrucchieri 

Nell'assolata galera patria 
il secondo secondino 
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo 
-- si può fare domani sul far del mattino – 
e furono inviati messi 
fanti cavalli cani ed un somaro 
ad annunciare l'amputazione della gamba 
di Renato Curcio 
il carbonaro 

il ministro dei temporali 
in un tripudio di tromboni 
auspicava democrazia 
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni 
-- voglio vivere in una città 
dove all'ora dell'aperitivo 
non ci siano spargimenti di sangue 
o di detersivo – 
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade 
eravamo gli ultimi cittadini liberi 
di questa famosa città civile 
perché avevamo un cannone nel cortile 

La domenica delle salme 
nessuno si fece male 
tutti a seguire il feretro 
del defunto ideale 
la domenica delle salme 
si sentiva cantare 
-quant'è bella giovinezza 
non vogliamo più invecchiare – 

Gli ultimi viandanti 
si ritirarono nelle catacombe 
accesero la televisione e ci guardarono cantare 
per una mezz'oretta 
poi ci mandarono a cagare 
-- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio 
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio 
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti 
per l'Amazzonia e per la pecunia 
nei palastilisti 
e dai padri Maristi 
voi avete voci potenti 
lingue allenate a battere il tamburo 
voi avevate voci potenti 
adatte per il vaffanculo — 

La domenica delle salme 
gli addetti alla nostalgia 
accompagnarono tra i flauti 
il cadavere di Utopia 
la domenica delle salme 
fu una domenica come tante 
il giorno dopo c'erano i segni 
di una pace terrificante 
mentre il cuore d'Italia 
da Palermo ad Aosta 
si gonfiava in un coro 
di vibrante protesta