TRASLOCO!!
Pensieri superficiali
lunedì 5 dicembre 2011
mercoledì 27 luglio 2011
E insomma.
Le ferie sono finite.
Soddisfatta? Abbastanza.
Ho cambiato ufficio, e ora va molto meglio.
Sono irrequieta.
Vorrei fare, andare, girare, vedere.
E invece sto sempre qui, fastidiosamente incastrata qui.
Circondata da persone (poche) che non la vedono come me.
Pessimismo e fastidio.
Le ferie sono finite.
Soddisfatta? Abbastanza.
Ho cambiato ufficio, e ora va molto meglio.
Sono irrequieta.
Vorrei fare, andare, girare, vedere.
E invece sto sempre qui, fastidiosamente incastrata qui.
Circondata da persone (poche) che non la vedono come me.
Pessimismo e fastidio.
mercoledì 15 giugno 2011
mercoledì 1 giugno 2011
E insomma, mi sono cancellata da Facebook.
Tanti sono stati i motivi che mi hanno spinta a fare ciò.
Primo fra tutti: odio le dipendenze.
Secondo fra tutti: non mi andava di correre il rischio che un'amicizia fosse tale solo grazie all'esistenza di facebook.
Terzo: si stava profilando all'orizzonte un incontro tra compagni delle elementari.
Che per carità, mi fa pure piacere.
Eravamo un bel gruppo, ho dei ricordi meravigliosi.
Però.
Inevitabilmente saremmo arrivati alla domanda: e cosa fai nella vita?
Quello è laureato e fa il dottore.
Quella è laureata e fa l'avvocato.
Quell'altro è laureato e fa lo statistico (come si chiama il lavoro di quelli laureati in statistica?)
E io?
Non sono laureata e faccio la precaria al ministero.
C'è questo senso di inferiorità che mi accompagna da tutta la vita.
Come fare a liberarsene?
Come fare ad essere felici di ciò che si ha e che si è?
Ufffffffffffffffffffff.
Tanti sono stati i motivi che mi hanno spinta a fare ciò.
Primo fra tutti: odio le dipendenze.
Secondo fra tutti: non mi andava di correre il rischio che un'amicizia fosse tale solo grazie all'esistenza di facebook.
Terzo: si stava profilando all'orizzonte un incontro tra compagni delle elementari.
Che per carità, mi fa pure piacere.
Eravamo un bel gruppo, ho dei ricordi meravigliosi.
Però.
Inevitabilmente saremmo arrivati alla domanda: e cosa fai nella vita?
Quello è laureato e fa il dottore.
Quella è laureata e fa l'avvocato.
Quell'altro è laureato e fa lo statistico (come si chiama il lavoro di quelli laureati in statistica?)
E io?
Non sono laureata e faccio la precaria al ministero.
C'è questo senso di inferiorità che mi accompagna da tutta la vita.
Come fare a liberarsene?
Come fare ad essere felici di ciò che si ha e che si è?
Ufffffffffffffffffffff.
mercoledì 25 maggio 2011
Stanno chiudendo anche i voli dalla Germania.
Ho appena fatto in tempo a tornare da Berlino!
Paura.
Ho appena fatto in tempo a tornare da Berlino!
Paura.
martedì 17 maggio 2011
Fuoco
Se si cerca su wikipedia fuoco è una di quelle voci "disambigue".
E ci sono ben 14 definizioni. 14.
Non sono mai stata affascinata dal fuoco, anzi. Ne ho sempre avuto paura.
Ma una cosa che ho sempre odiato sono i fuochi d'artificio.
Da piccola costringevo i miei a fuggire a gambe levate tra urla e strepiti.
Ora evito di trovarmi in luoghi dove usano questo modo di festeggiare.
Se proprio ci capito in mezzo la scena sarà questa: la folla guarderà trasognata colori ed esplosioni ed io sarò l'unica a guardare la folla.
A studiarne le espressioni.
Con le orecchie tappate, ovviamente.
Sarà che questo tipo di rumori infastidiscono il mio trevolteperforato timpano.
Ma anche visivamente non mi aggradano granché.
Sono caruccetti ma fastidiosi, ecco.
Sono proprio un bastian contrario a volte.
E ci sono ben 14 definizioni. 14.
Non sono mai stata affascinata dal fuoco, anzi. Ne ho sempre avuto paura.
Ma una cosa che ho sempre odiato sono i fuochi d'artificio.
Da piccola costringevo i miei a fuggire a gambe levate tra urla e strepiti.
Ora evito di trovarmi in luoghi dove usano questo modo di festeggiare.
Se proprio ci capito in mezzo la scena sarà questa: la folla guarderà trasognata colori ed esplosioni ed io sarò l'unica a guardare la folla.
A studiarne le espressioni.
Con le orecchie tappate, ovviamente.
Sarà che questo tipo di rumori infastidiscono il mio trevolteperforato timpano.
Ma anche visivamente non mi aggradano granché.
Sono caruccetti ma fastidiosi, ecco.
Sono proprio un bastian contrario a volte.
martedì 10 maggio 2011
Dolore
Dolore.
E mai poteva capitare una parola più adatta questa volta.
Nella vita i dolori sono tanti, grandi e meno grandi.
Ce n'è uno però che finora si è ripetuto costantemente nella mia vita.
( e lo so che mi ripeto)
Quello di perdere le amicizie.
Sicuramente è colpa mia.
Pigrizia, orgoglio, disinteresse (questo da entrambe le parti), idiozia, asocialità.
Insomma.
Gira che ti rigira mi ritrovo sempre da sola.
Delusioni, delusioni e delusioni.
Anche da chi consideri praticamente una sorella.
Menomale che in tutto questo buio c'è lei che è la mia luce.
E lo sento, nel profondo del mio cuore, che sarà diverso.
Lo spero, diciamo.
E lei, che per metà ha il mio stesso sangue nelle vene.
Noi non ci lasceremo mai, qualunque cosa succeda.
Qualche certezza è necessaria in questa vita a volte dolorosa.
E mai poteva capitare una parola più adatta questa volta.
Nella vita i dolori sono tanti, grandi e meno grandi.
Ce n'è uno però che finora si è ripetuto costantemente nella mia vita.
( e lo so che mi ripeto)
Quello di perdere le amicizie.
Sicuramente è colpa mia.
Pigrizia, orgoglio, disinteresse (questo da entrambe le parti), idiozia, asocialità.
Insomma.
Gira che ti rigira mi ritrovo sempre da sola.
Delusioni, delusioni e delusioni.
Anche da chi consideri praticamente una sorella.
Menomale che in tutto questo buio c'è lei che è la mia luce.
E lo sento, nel profondo del mio cuore, che sarà diverso.
Lo spero, diciamo.
E lei, che per metà ha il mio stesso sangue nelle vene.
Noi non ci lasceremo mai, qualunque cosa succeda.
Qualche certezza è necessaria in questa vita a volte dolorosa.
sabato 30 aprile 2011
Nuntio vobis gaudium magnum.
Da martedì riprenderà il Jemellaggio.
Grande successo ebbe nella passata edizione. (qui)
Dunque si replica.
Stesse protagoniste.
Io e lei.
Il martedì, a cadenza settimanale.
La parola, oggetto del post, verrà scelta aprendo una pagina a caso di un libro a caso.
Accorrete numerosi!
Da martedì riprenderà il Jemellaggio.
Grande successo ebbe nella passata edizione. (qui)
Dunque si replica.
Stesse protagoniste.
Io e lei.
Il martedì, a cadenza settimanale.
La parola, oggetto del post, verrà scelta aprendo una pagina a caso di un libro a caso.
Accorrete numerosi!
giovedì 28 aprile 2011
Ieri ho comprato una nuova tivvù.
Ho letto un libro che avrei potuto scrivere io.
Ma non l'ho scritto e credo che ormai non potrò più scriverlo.
Mi ficco in situazioni da cui non so usciree che mi ricordano ancora di più che falilmento sia la mia vita.
Un fallimento da cui per il momento non riesco ad uscire.
Ho visto in questi giorni tante immagini della guerra e della liberazione.
E solo una cosa mi viene in mente: ODIO.
Io odio quello che è stato fatto al nostro paese.
Odio le persone sorridenti che applaudono all'arrivo degli alleati, mentre fino al giorno prima applaudivano sorridenti al pelato sul balcone.
Odio che tutti pensino che a liberarci siano stati gli alleati, quando non è così.
Odio chi ancora oggi riesce a difendere quei maiali che ci hanno trascinato alla distruzione.
Poi mi guardo intorno e mi cadono le braccia: a nulla è servito.
Ho letto un libro che avrei potuto scrivere io.
Ma non l'ho scritto e credo che ormai non potrò più scriverlo.
Mi ficco in situazioni da cui non so usciree che mi ricordano ancora di più che falilmento sia la mia vita.
Un fallimento da cui per il momento non riesco ad uscire.
Ho visto in questi giorni tante immagini della guerra e della liberazione.
E solo una cosa mi viene in mente: ODIO.
Io odio quello che è stato fatto al nostro paese.
Odio le persone sorridenti che applaudono all'arrivo degli alleati, mentre fino al giorno prima applaudivano sorridenti al pelato sul balcone.
Odio che tutti pensino che a liberarci siano stati gli alleati, quando non è così.
Odio chi ancora oggi riesce a difendere quei maiali che ci hanno trascinato alla distruzione.
Poi mi guardo intorno e mi cadono le braccia: a nulla è servito.
lunedì 18 aprile 2011
LA DOMENICA DELLE SALME
Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento
I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ''tua culpa''
affollarono i parrucchieri
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo
-- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro
il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
-- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo –
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare –
Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare
-- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo —
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta
Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento
I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del ''tua culpa''
affollarono i parrucchieri
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a ''Baffi di Sego'' che era il primo
-- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro
il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
-- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo –
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare –
Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare
-- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo —
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta
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